QUA LA ZAMPA

Giovedì 10 Aprile 2014 - ore 18.00
 
 

“come gli animali ci curano e come possiamo curarli”

D giovedì 10 Aprile 2014 – ore 18.00 presso il Centro di Terapia Strategica – piazza S. Agostino, 11 –Arezzo

RELATORI

Fabio Noferi , Educatore Cinofilo, esperto di problemi comportamentali Akademia Cinofila ASD
con il suo avatar a 4 zampe BUNDU’

M. Cristina Nardone, A.D. di Strategic Therapy Center, presidente Nardone Watzlawick Onlus, volontaria GUGS (gruppo unità cinofile di soccorso) con il suo avatar a 4 zampe FLY

ci illustreranno come gli animali possano essere impiegati per il benessere psico fisico dell’individuo, ma anche come noi possiamo prenderci cura di loro rispondendo ai loro bisogni primari creando così una relazione sia al massimo del benessere.

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Che la vicinanza di un animale, per l’essere umano, abbia indubbi effetti benefici sulle relazioni, sullo stato psico-fisico, e più in generale sul benessere familiare è cosa arcinota. Compagnia, gioco, affetto, sono senz’altro elementi importanti del rapporto tra uomo e animale domestico ma c’è molto di più…….
La stretta vicinanza ed il contatto fisico con l’animale influenza quest’ultimo molto più di quello che può apparire.

E’ provato che possedere un animale RIDUCE I CASI DI DEPRESSIONE NEL’ ANZIANO, legati alla perdita della voglia di vivere. L’anziano ha di nuovo qualcuno che ha bisogno di lui, delle sue cure ed attenzioni. Soprattutto il cane assume un forte ruolo sociale, obbligando l’anziano ad uscire e incontrare alte persone. La cura dell’animale comporta notevoli benefici anche a livello fisico – spingendo a una moderata attività – intellettivo, mnemonico e organizzativo. Infine si crea un rapporto d’affetto che sostituisce altri legami che nell’anzianità tendono a diradarsi.

Infine è così riconosciuta la capacità benefica dell’animale che la Pet Therapy (utilizzo del rapporto uomo-animale per fini terapeutici) è da anni riconosciuta dall’OMS al pari di qualsiasi altra terapia convenzionale; anche il nostro Servizio Sanitario Nazionale l’ha riconosciuta e ammessa nel 2003.
Qualsiasi animale infatti non è dotato di una individualità marcata ed indipendente e nei fatti risulta totalmente «aperto» agli influssi intensi nel rapporto con l’uomo che lo accudisce. Esso non può frapporre alcun tipo di «diaframma emotivo» atto ad attenuare o filtrare le influenze che gli provengono dal mondo umano. È come una spugna ed assorbe completamente, senza limitazioni, il carico emozionale che l’essere umano gli trasmette quando gli vive a fianco per un certo tempo, tanto da sviluppare problematiche comportamentali più o meno gravi, dovute proprio dalla relazione in questione.

Pensiamo, ad esempio, a cosa accade agli animali utilizzati frequentemente nella pet-therapy: sono soggetti che vengono a contatto più volte al giorno con esseri umani affetti da vari tipi di disabilità, che presentano quindi una condizione emotiva sbilanciata/alterata. Come incide tutto ciò sul benessere dell’animale ?

Pensiamo poi agli animali da compagnia, quelli che vivono in famiglia, che patologie sviluppano ? a volte diventano aggressivi con gli estranei o addirittura con alcuni membri della famiglia, oppure mangiano tutto ciò che li circonda, o ancora abbaiano in continuazione, cosa gli succede ?

 

 

RELATORI

FABIO NOFERI, Educatore Cinofilo, esperto di problemi comportamentali
con il suo avatar a 4 zampe BUNDU’

M. Cristina Nardone, A.D. di Strategic Therapy Center, Presidente Nardone Watzlawick Onlus, volontaria GUGS (gruppo unità cinofile di soccorso) con il suo avatar a 4 zampe FLY

 

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